FRANCO ZECCHIN “DOVERE DI CRONACA”

FRANCO ZECCHIN “DOVERE DI CRONACA”

Franco Zecchin

Dovere di Cronaca.

Fotografare la Sicilia e la mafia tra il 1975 e il 1993

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Venerdì 23 febbraio 2018 ore 21,00

presso la sala del municipio, via Veneto 2 Vigonovo (VE)

Mi trasferii a Palermo nel ’75 ed iniziai a lavorare con Letizia Battaglia e il gruppo di fotografi che seguivano la cronaca cittadina per il giornale “L’Ora”. Un lavoro che richiedeva una disponibilità 24 ore su 24, una presenza continua sul territorio: abbiamo vissuto per anni in stato di preallerta, sempre pronti a interrompere qualsiasi attività, per affrontare all’improvviso situazioni spesso drammatiche. Tra il 1976 e il 1993 abbiamo fotografato centinaia di omicidi.

L’escalation della guerra di mafia, della quale ero chiamato professionalmente a testimoniare i devastanti effetti, mi lasciava sempre più un senso di frustrazione. Quando cominciarono a cadere giudici, poliziotti, politici, persone che conoscevo e apprezzavo per il loro impegno, uccisi perché, isolati dai loro stessi colleghi e dalla società, avevano preso posizione contro il potere mafioso, non ho più potuto continuare a fare il mio mestiere trincerandomi, come molti, dietro una presunta “imparzialità professionale”. Bisognava coinvolgere l’opinione pubblica, i giovani, le donne, gli studenti, i lavoratori, affinché si mobilitassero contro le logiche e le pratiche mafiose.

Nel 1978, l’omicidio, del militante antimafia Giuseppe Impastato, fu l’inizio di una svolta verso un utilizzo politico-sociale del nostro lavoro. Non potevo accettare che i media, in campagna elettorale e in coincidenza con l’assassinio di Aldo Moro, spacciassero l’omicidio di Peppino per suicidio o fallito attentato. Era maturata l’urgenza di trovare altri canali per portare alla gente un’informazione libera e non viziata da oscuri interessi politici ed economici. Con Letizia, fummo tra i soci fondatori del Centro Siciliano di Documentazione. Da allora abbiamo continuato a produrre mostre fotografiche contro la mafia e ad esporre nelle piazze, nelle scuole, nei paesi, nelle gallerie e nei musei, in Sicilia, in Italia, in Europa e in America. La nostra arma era l’informazione, che abbiamo usato per rompere la trasmissione di una cultura diffusa della rassegnazione, della sottomissione, dell’omertà. Abbiamo mostrato ai giovani la realtà devastante della mafia, in contrasto con gli stereotipi letterari e romantici che alimentavano il mito di una mafia “buona”, che rispettava un codice d’onore, che difendeva e sosteneva i più deboli, garantendo i servizi che lo Stato negava loro. Abbiamo cercato di sottrarre alla mafia il consenso delle nuove generazioni.

Le stragi di Falcone e Borsellino hanno provocato indignazione, sconforto, ribellione all’interno della società civile; lo Stato italiano ha dovuto reagire e ha fatto ciò che avrebbe potuto fare già da tempo: l’arresto di Totò Riina. La nuova alleanza tra famiglie che si è sostituita all’egemonia del clan dei “corleonesi”, all’interno di “Cosa Nostra”, ha ripristinato le antiche strategie d’infiltrazione, di corruzione, di ricatto e di alleanza con il potere politico. La mafia di oggi investe i capitali della droga nella finanza internazionale. Non appare più, non offre più lo spettacolo della morte, non mette più in scena la propria terribile potenza. Gli affari si fanno meglio quando tutto tace, quando i riflettori della cronaca sono spenti, quando non c’è più la possibilità di un’opposizione.

Franco Zecchin: nato nel 1953 a Milano, nel 1975 si trasferisce a Palermo, dove diventa fotografo professionista, lavorando sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali in Sicilia. Nel 1977, con Letizia Battaglia, crea il primo Centro Culturale per la Fotografia situato nel Sud Italia e, nel 1980, è tra i fondatori del Centro di Documentazione contro la Mafia “G. Impastato”. Fa teatro e realizza film all’interno dell’ospedale psichiatrico di Palermo. Dal 1987 è direttore responsabile del mensile di cultura e politica “Grandevù” edito a Palermo. Nel 1988 diventa membro “nominé” dell’agenzia Magnum. Il lavoro svolto in Sicilia tra il 1975 e il 1993, caratterizzato dall’impegno sociale, è riconosciuto a livello internazionale. Tra il 1989 e il 1991 conduce un’inchiesta fotografica sui rapporti tra inquinamento industriale e salute pubblica in Silesia (Polonia). Nel 1991 inizia una ricerca fotografica sul nomadismo e l’uso delle risorse ambientali lavorando per alcuni anni su una decina di società in diverse parti del mondo. Oggi vive e lavora a Marsiglia dove, insieme alle attività di formazione alla fotografia, continua a esplorare il rapporto tra appropriazione del territorio e pratiche sociali attraverso la fotografia.

Le sue foto fanno parte delle collezioni dell’International Museum of Photography di Rochester, del MOMA di New York e della Maison Européenne de la Photographie a Parigi.

Premi

2000    «Humanity photo Award 2000», Beijing, Cina.

1988    Premio Internazionale di Giornalismo «Città di Trento».

 Principali mostre

2015    «Silesia», Foto Art Festival, Bielsko-Biała. Polonia.

2013    «Antimafia», Musée de l’Arsenal, Métz.

            «Le Noir et le Bleu, un rêve méditerranéen», MUCEM, Marseille.

2012    «Giovanni Falcone – An Italian Hero», Embassy of Italy, Washington, U.S.A.

2011    «Les 30 ans du New York Times Magazine», Rencontres d’Arles Photographie, Francia.

2008    «Antimafia», Istituto Culturale Italiano, Marsiglia, Francia.

2007    «Les Nomades de la Mer», Festival International de la Photo de Mer, Vannes, Francia.

2006    «Dovere di Cronaca», Festival Internazionale, Roma.

2005    «Cavalieri della Mongolia», Festival International, Roma, e Su Palatu, Villanova Monteleone.

2004    «Crime and Corruption: Sicilian Chronicles», Australian Centre for Photography, Sydney.

2003    «Nomadi», Padova.

2002    « Mafiosi inginocchiatevi», Festival International “Photosynkyria”, Thessalonique, Grecia.

2001    «La Sicile en révolte», Centre Andaluz de la Fotografia, Almeria, Spagna.

2000    « Je bouge donc je suis », Festival International de Biarritz, Francia.

1999    « Nomades », Festival Chroniques Nomades, Honfleur, Francia.

1998    « Mafiosi inginocchiatevi !», Mois de la Photo, Paris, Francia.

1996    « Perfetti & Invisibili: The Image of Children Between Manipulation and Reality », Pitti Immagine, Firenze.

1995    « La Sicile noire et blanche », Centre Méditerranéen de la Photographie, Bastia et

Médiathèque André-Malraux, Tourcoing, Francia.

1993    « Sicile », Mai de la Photo, Reims, Francia.

1990    « Pollution and public health in the Katowice region, Silesia, Poland», FotoFest, Houston, USA.

1988    « Palermo, Centro Storico », Parlamento Europeo, Strasburgo, Francia.

1986    « Sicily and the Mafia », International Museum of Photography, Rochester U.S.A.

Principali publicazioni

Zecchin, F., Aesthetics as critique – A photographic inquiry into the Mafia, in Arundhati Virmani (dir.), Political Aesthetics. Culture, Critique and the Everyday, New York, Routledge, 2016, ISBN : 9780415728843.

Zecchin, F., Fotografare in silenzio, fotografare il silenzio, in Sbardella. F., Abitare il silenzio. Un’antropologa in clausura, Viella, 2015, ISBN: 9788867284238

The New York Times Magazine Photographs, Aperture, 2011, ISBN : 978-1597111461

Zecchin, F., Battaglia, L., Dovere di Cronaca, Peliti Associati, 2006, ISBN: 88 89412 26 7

Zecchin, F., Cavalieri della Mongolia, Soter Editrice, 2005, ISBN-13: 9788888915135

Jour de noce, textes de Martine et Caroline Laffon, Editions du Seuil, 2002, ISBN 13: 9782020529051

Zecchin, F., Nomades, (avec la collaboration de Pierre Bonte et Henri Guillaume), Editions de la Martiniére, 1998, EAN13 : 9782732424217

Zecchin, F., Battaglia, L.,  Chroniques Siciliennes, (texte de Marcelle Padovani), Centre National de la Photographie, 1989, Actes Sud, 2000, ISBN 978-2-8675-4053-0

Zecchin, F., Tasca Lanza, A. The Heart of Sicily: Recipes and Reminiscences of Regaleali A Country Estate, Clarkson Potter; 1993, ISBN: 978-0517589618

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